MPC, Qualità e concezione del progetto
Officina ed., Roma 1994
Testi diversi indagano la fase in cui prende forma un progetto di architettura, vale a dire la fase della sua concezione.
L’impostazione del progetto è fra i mo menti più delicati nella sequenza che accompagna ogni architettura: “bisogno” / “domanda“ / “programma” / “progetto” / “realizzazione”. E nel percoso che definisce il progetto, è la fase che incide maggiormente sulla sua qualità, anche se in termini in apparenza sfuggevoli e non misurabili.
Nella costruzione del progetto si distinguono più aspetti: la ridefinizione del programma, vale a dire la messa in discussione dei presupposti del progetto: la prima condizione è che la “domanda” sia posta bene, in forma tecnicamente corretta, ancorata alla realtà, ma al contempo proiettata in avanti; la concezione architettonica, cioè la comprensione del luogo e dei contesti, la creazione delle logiche generali e l’immissione dei significati sui quali agisce il sogno di trasformazione che è alla base del progetto; la definizione tecnico-progettuale, vale a dire la rappresentazione del progetto in termini codificati, unitari, coordinati ed integrati, con diverso e successivo approfondimento.
Il primo aspetto presuppone intrecci complessi, interpretazioni culturali, pluridisciplinarietà. Il secondo è intuito, connessione fra problematiche diverse, paziente comprensione del problema: individua ed organizza nello spazio segni che esprimono idee e concetti. Critica operativa e confronto fra alternative sono il principale criterio metodologico per elevare in questa fase la qualità del progetto. Definizioni tecnologiche, integrazione .e congruenza fra le parti sono invece qualità verificabili e da misurare con attenzione prima di dare inizio ad una realizzazione.