TYPE centri commerciali
CLIENT COEDIN
YEAR 1989 progetto integrale e coordinato / consulenza in corso d’opera / realizzazione 2000
PROJECT con G.Falomo, A.De Luca + B.Boscotrecase(s), Icaro(i)
BIBLIOGRAPHY
– A.I.Lima in Dai frammenti urbani ai sistemi ecologici – Architettura dei Pica Ciamarra Associati, Jaca Book, Milano 2017
– Alessandro Gubitosi, Trasformazione tipologica San Paolo Shopping Centre Naples, in <l’Arca> n°155/2001, pp.52-55
– Tecnologia dolce, in <Images from archives>, 2 DVD a cura di Marina Vergiani, allegati a <Pica Ciamarra Associati, Città della Scienza and other works> a cura di Mario Pisani, Liguori Editore, Napoli 2002
– Paola V. Dell’Aira, Centro commerciale e parcheggi, San Paolo, Napoli, in <L’industria delle costruzioni> n°379/2004, pp.72-77
– Pica Ciamarra Associati, Napoli Shopping Centre San Paolo, in AA.VV., <Shopping Malls>, Barcelona 2005, pp.118-127
– Selezione delle opere di rilevante interesse storico-artistico, 1945-2005, indagine promossa dal Ministero per i BBAAAA-DARC / Soprintendenza BBAAAA Napoli e Provincia, voce Pica Ciamarra, scheda 175, http://na.architetturamoderna.it
– AA.VV., Edilizia per il commercio, a cura di Marco Vaudetti, UTET Scienze Tecniche, Torino 2007, pp.155-159
– Sergio Stenti, Vito Cappiello, Napoliguida e dintorni, itinerari di architettura moderna, Clean Edizioni – Napoli 2010, p.150
EXHIBITION
2016 PICA Ciamarra Associati – Viaggio virtuale in 50 anni di teoria e pratica progettuale – MUVA – Museo Virtuale di Architettura Mostra permanentewww.muva.it
2014 PICA Ciamarra Associati – Un laboratorio per la città, Pisa
DESCRIPTION
Un autosilo per oltre 1000 automobili ed un centro commerciale di 11.000 mq. sullo svincolo di Fuorigrotta della tangenziale urbana – nodale nell’area metropolitana di Napoli – perché serve lo Stadio, le Facoltà di Ingegneria, di Economia e Commercio e di Scienze dell’Università, il polo del CNR, la Mostra d’Oltremare, la RAI ed altre importanti strutture della “porta ovest” della città.
Se il progetto non avesse riguardato Napoli -ma Barcellona, Londra, Parigi o Berlino o qualsiasi altra città europea – il complesso, progettato negli anni ’80, sarebbe in attività almeno da un decennio. Ma il lattice burocratico in cui siamo immersi fa si che questa realizzazione – pur se monca del sostanziale scavalco pedonale che la legherà al quartiere al di là della via Cinzia e del grande “camino di tela” con funzioni pubblicitarie che dovrebbe mitigare la negativa vicinanza del “pozzo a vortice”, pur se sfregiata da interventi inconsulti – nel settembre 2000 sembri nuovissima e sconvolgente.
Il complesso si sviluppa sul forte dislivello fra il quartiere Cinzia, via Marco Aurelio e la vallata dove scorre la tangenziale: i cinque livelli del parcheggio non sono visibili dai quartieri a monte, da dove il Centro commerciale ha accessi pedonale.
L’impianto funzionale è semplice: due gruppi di ascensori collegano i piani di parcheggio agli spazi commerciali che ruotano intorno ad uno spazio comune a più altezze. I due livelli destinati al commercio sono fra loro collegati tramite scale e rampe mobili. Altri spazi hanno possibilità di accesso sia dall’interno che direttamente dall’esterno, negli orari di chiusura del Centro.
Le tecnologie adottate sono diverse: struttura in cemento armato, grandi coperture in acciaio reticolare, facciate esterne verso i tessuti urbani in mattoni, quella verso la tangenziale si propone come supporto di grandi eventi pubblicitari.
Dalla grande hall che costituisce il luogo polare del nuovo complesso si colgono in più forme, ma con immediatezza, gli aspetti della città circostante. La contraddizione fra immagine esterna e immagini interne si esalta negli squilibri prospettici del fronte d’ingresso. Il complesso assume un ruolo forte fra le immagini urbane che lo circondano e si struttura su segni capaci di mediare la miriade di diverse espressioni formali proprie delle singole unità che lo compongono
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